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Il pittore che apre una finestra su Sassari

di Benito Olmeo

Sassari e i suoi vicoli, le sue storie tra le finestre socchiuse e le porte in legno grezzo del centro storico.

Sassari nascosta tra la gente e tra le sue mura che ora come non mai sembrano celare segreti non ancora svelati.

E’ qui che nel 1966 nasce Roberto Luiu, distante da tutti gli sguardi e disincantato dalla bellezza della sua città.

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Debutta artisticamente nel 1987 e porta avanti un’intensa attività che gli farà conquistare non pochi riconoscimenti di critica e di pubblico.

Roberto espone a Sassari, Ardara, Roma, Sorso, Porto Torres, Cagliari, Santa Teresa di Gallura e Osilo. Successivamente si dedica quasi completamente alla sua città.

La sua primissima mostra personale, “C’era una volta… Sassari”, viene presentata in città nel 2001. L’anno successivo arriva la sua seconda personale, “Sassari”, presentata nella prestigiosa Sala Duce del Palazzo Ducale.

Verrà poi riproposta nel 2005 al palazzo della Frumentaria arricchita con un maggior numero di opere.

Nel 2007 sarà la volta di “Notturni Sassaresi” presentata nella Sala Duce. La mostra riscuote un enorme successo.

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I lavori raccontano una Sassari di ieri e di oggi esclusivamente durante la brezza notturna con straordinari effetti di luci e ombre.

Nel 2010 Luiu lavora a “La mè Ziddai”, che bissa il grande successo della mostra precedente.

L’intervista

Raccontaci un po’ di te.

Sono un sassarese, di “veri” sassaresi. I miei genitori infatti sono nati all’interno delle mura…. io no! Ovviamente rimpiango di non essere originario del centro storico, ma va bene così! Sono nato a Sassari, esattamente nella via Pasubio anche se quando avevo solo due anni la mia famiglia si è trasferita nel quartiere del Latte Dolce, dove tutt’oggi risiedo. Amo questo quartiere, potrei benissimo dire di esserci nato. L’ho visto espandersi e crescere! Mi sento abbastanza fortunato di aver messo radici al Latte Dolce.

Quale messaggio vuoi trasmettere con i tuoi dipinti?

Vorrei contribuire a dare un segnale in più alle nuove generazioni di futuri sassaresi. Senza nulla togliere agli storici del passato e quelli attuali, il mio scopo è, oltre a rappresentare la Sassari dei tempi andati, raccontare anche la Sassari odierna e le sue trasformazioni. E’ questo il mio messaggio!

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Come hai iniziato ad avvicinarti all’arte?

Già da bambino non facevo che disegnare e disegnare. A scuola, durante l’ora della ricreazione, la matita e la carta erano la mia merenda. All’età di circa quattordici anni provai con la pittura che trovai subito molto interessante. Inizialmente realizzai di tutto: nature morte, paesaggi, mareggiate e qualche volta dei ritratti. Più tardi mi dedicai quasi completamente alla mia città. Conoscendo la sua storia e riscoprendo i suoi monumenti ormai scomparsi, provai una tale tenerezza che decisi così di raccontare tutto sulla tela. Nel frattempo partecipai a numerose esposizioni collettive e concorsi con riconoscimenti. Oggi vado avanti con le mie mostre personali continuando a scoprire, e far scoprire, la nostra amata Sassari.

Dove possiamo vedere i tuoi quadri?

Solitamente durante le esposizioni collettive e personali. Qualche volta durante una particolare presentazione, come le anteprime delle personali in diversi luoghi della città. I miei lavori sono molto impegnativi e richiedono parecchio tempo per essere realizzati e poi mostrati al pubblico. Oserei dire che trovarsi davanti a un mio dipinto può risultare un’impresa quasi impossibile! Nel frattempo potete comunque visionare le foto dei miei lavori sulla mia pagina Facebook! Mi farò un gran piacere se qualcuno volesse chiedermi l’amicizia in modo da poter interagire e discutere delle mie opere.

Da cosa trai ispirazione?

Per poter realizzare dei dipinti sul tema “Sassari” non si possono avere delle idee o ispirazioni. Dipingo Sassari e basta; i suoi vicoli, le piazze, i monumenti. Tutto deve risultare assolutamente credibile e fedele alla realtà.

Che cos’è la pittura o l’arte in genere per te?

L’arte è tutto e tutto è arte. Il mondo stesso è arte! Qualunque forma e colore sono un’ispirazione all’arte. Dobbiamo possederla perchè ci appartiene. Appartiene a chiunque!

Svolgi la tua attività di pittura come lavoro principale?

Assolutamente no! Faccio l’impiegato statale. L’attività artistica è parte di me e non vorrei definirla un lavoro. Tutto è nato in maniera assolutamente naturale.

Come artista ti reinventi ogni giorno oppure rimani sempre come le origini?

E’ ovvio che si cerca di migliorare di giorno in giorno. L’arte è mistero. L’arte ci fa scoprire quei segreti sicuramente infiniti che pian piano si riesce ad individuare.

C’è uno dei tuoi quadri che ami in particolar modo?

Quando realizzo un dipinto, qualunque esso sia, è perché ne conosco l’ identità e il volto. Anche un vicoletto, magari sconosciuto e sperduto, per me è molto importante. Ogni luogo della nostra città ha una storia da raccontare. Se vogliamo parlare di un mio lavoro a cui sono legato in particolar modo posso citare quello che rappresenta la chiesa del Latte Dolce. Come potevo non realizzare questo soggetto? Amo quel quadro semplicemente perché ritrae  il mio quartiere, è parte della mia vita, per questo lo custodisco gelosamente. Un altro dipinto che mi è molto caro, è “Sassari alla finestra – Panorama e Duomo di San Nicola”. Volevo realizzare qualcosa di insolito, di diverso, naturalmente restando sul mio tema. Non ci misi molto tempo per pensarci che immediatamente mi apparve la “Finestra”. Si tratta di un dipinto sperimentale e in futuro mi auguro di realizzarne altre. Intanto la seconda finestra è già in fase di realizzazione. Sarà una panoramica di Santa Maria con discesa dei Candelieri. Mi auguro che in futuro mi vengano in mente altre nuove idee, perché no?

Sei molto legato a Sassari. Perché?

Perché sono Sassarese! Amo le sue origini, la sua storia, i Candelieri. Ancora oggi avverto il profumo del passato. Qui c’è la mia famiglia, i legami affettivi, gli amici. E’ la mia città! Qualche volta ho pensato di trasferirmi chissà dove, magari per approfondimenti artistici, ma non riesco a strappare le mie radici dalla mia terra e tutto rimane esattamente come prima.

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Cosa consiglieresti a una persona che inizia ora ad approcciarsi all’arte?

Penso che la vera cultura uno se la crea da sé, non ha bisogno di suggerimenti. E’ un dono che si può avere dalla nascita, esattamente come è accaduto al sottoscritto. Posso dire che l’arte ha scelto me e non viceversa! A tutti coloro che vogliono intraprendere la passione dell’arte, posso consigliare di conoscerla, amarla, coltivarla e infine possederla.

Come potremmo definire Roberto Luiu?

Roberto Luiu è un Sassarese, come voi! Ama confondersi tra la gente, la sua gente…!

Potete seguire il lavoro di Roberto Luiu cliccando QUI.

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2 commenti su “ROBERTO LUIU

  1. Bellissima intervista Benito. Complimenti.
    Sono una sarda/brasiliana e prima ancora di incontrare Sassari, la terra in cui a nati i miei nonni paterni, l’amavo già, ed oggi ancora quando guardo le pitture di Roberto che mantiene i dettagli della vecchia Sassari nei suoi dipinti. Cosi, imparo ogni giorno, molto sulle vecchie abitudini dei miei antenati. Io posso dire che ammiro di cuore tutta la leggerezza e maestria di questo incredibile pittore Sassarese Roberto Luiu.

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