Il 1978 è l’anno in cui il folk Sassarese di Ginetto Ruzzetta e del Trio Folk Sassari ha già ampiamente preso il largo e nuovi gruppi si affacciano nel panorama sassarese musicale. Da un’idea di Andrea Poddighe nasceranno i Sole Nero, band che in un periodo di attività che andrà dal 1978 al 1984 avrà un’ascesa formidabile che ben pochi gruppi sassaresi conosceranno. Diametralmente opposto alla musica folk di quel tempo il gruppo poggerà le sue basi fondamentali sul canto corale sulla falsariga di gruppi storici internazionali come Beach Boys, Beatles e Mamas and Papas.
Le armonizzazioni vocali parevano provenire da gruppi gospel più che da melodie locali. Il gruppo, in un primo momento da Andrea Poddighe (voce e chitarra), Pietro Fara (pianoforte e tastiere), Angelo Canu (basso), Gigi Camedda (voce e tastiere) e Gino Marielli (voce e chitarra), si ampliò in seguo con la presenza di Antonio Poddighe (fratello di Andrea) e di Andrea Parodi. Questa straordinaria formazione fin da subito mostrò tutta l’esplosività canora di cui era capace, stupendo in un primo momento i palcoscenici locali per poi conoscere grande successo anche oltreoceano. Il nome Sole Nero venne assegnato loro da Giovanni Leonardi, personaggio di spiccata cultura musicale e scopritore di talenti, nonché attento conoscitore del suono da studio. Proprio grazie a lui il gruppo riuscì, nonostante i limiti e le grosse difficoltà della nostra isola a livello musicale, ad incidere il primo lavoro a Modena. Dopo questo traguardo Leonardi decise che per i Sole Nero era arrivato il momento del grande salto: iscrisse il gruppo al concorso canoro indetto dalla casa discografica RCA che si sarebbe tenuto di lì a poco. Il concorso canoro prendeva il nome di “Cento Città” e vantava una partecipazione di circa 40.000 gruppi provenienti da tutta l’Italia. Era il 1979 e i Sole Nero si aggiudicarono quasi a sorpresa il titolo del concorso, nonostante le difficoltà incontrate. A questo proposito Andrea Poddighe disse: «Riuscimmo a vincere il concorso esibendoci dal vivo con una sola chitarra e con la forza delle nostre voci. Presentammo il brano che avevamo inciso a Modena, ma per la fretta e la tensione dimenticammo la base del pezzo in Sardegna. Quindi giunti alla finale a Caorle la giuria ci escluse perché cantammo in playback. Le regole del concorso erano tassative: doveva essere tutto dal vivo. A quel punto però la giuria, capitanata da Renato Zero e Lucio Dalla, incuriosita dalle nostre voci decise di offrirci la possibilità di cantare dal vivo. Di conseguenza, imbracciata la chitarra e presa coscienza della situazione, ci esibimmo “live” e non solo fummo riammessi al concorso ma anche il premio fu il nostro. Ricordo che vincemmo con un brano di Gino Marielli dal titolo “Sunday Melody”.»
A seguito della vittoria i Sole Nero firmarono il loro primo vero contratto sotto etichetta RCA. Lilli Greco chiederà a Gianni Morandi, reduce da un assenza dai palcoscenici di cinque anni, di portare con sé in tournée i Sole Nero perchè in loro vedeva lo spirito e il talento giusto per affiancarlo. Si creerà così un connubio vincente che porterà in poco tempo un’ascesa pazzesca del gruppo, che nel 1979 si esibiranno a teatro nello spettacolo “Cantare” al fianco di un ritrovato Morandi. Di lì a poco un altro grande della musica li appoggiò e per loro il destino cambiò per sempre. Mogol infatti, dopo averli conosciuti e sentiti, cambiò il loro nome in “Coro degli Angeli”.
di Benito Olmeo
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